Un trekking facile al fresco? Le Cascate del Cenghen

Una camminata nella Val Monastero a due passi dal lago di Lecco

La Cascata
  • Altitudine – 614 mt
  • Difficoltà – Escursionista – Facile
  • Dislivello – 410 mt
  • Gruppo montuoso – Gruppo delle Grigne
  • Periodo dell’anno (consigliato) – tutto l’anno
  • Tempo di percorrenza – 2h a/r

Le cascate del Cenghen ti doneranno una camminata rinfrescante senza troppe difficoltà, una meta facilmente raggiungibile col finale, se la percorrerai in estate, di un bagno nel lago. Cosa chiedere di più a un sabato mattina libero? Scoprirai un refrigerio naturale lontano dal caos e senza macinare troppi chilometri, un trekking facile e adatto a tutti che ti immergerà nei boschi lecchesi senza perderti alcuni scorci panoramici sul Lago.

Come arrivare

In auto da Monza/Milano prendere la statale SS36 (valassina) sino a Lecco per poi seguire la superstrada verso Colico. Imbocca la prima uscita Abbadia Lariana, nei pressi della stazione ci sono alcuni parcheggi liberi.

In treno dovrai arrivare a Lecco con le direttrici S7-S8. Giuntɘ nel capoluogo prendi il treno per Tirano, la prima fermata sarà Abbadia.

Cenni Geografici

Le cascate del Cenghen, in realtà la cascata, si trova nella val Monastero con alle spalle il gruppo delle Grigne. Il torrente che alimenta il flusso d’acqua si chiama Zerbo, dalla gola che ospita la cascata potrai osservare un salto di 50 metri che sfocia in un piccolo laghetto, non balneabile per motivi di sicurezza.

Attrezzatura

Non serve attrezzatura specifica, basta avere pochi accorgimenti. Porta sempre con te almeno mezzo litro di acqua e qualche snack, non si mai un calo di zuccheri. Dei bastoni possono sempre essere utili, la strada è in salita (discesa al ritorno) e ti daranno supporto. Mi raccomando non improvvisare mai i trekking con calzature non adatte o addirittura ciabatte, seppur brevi vanno usate delle scarpe dotate del grip necessario per i terreni accidentati. Porta una maglia a maniche lunghe anche in estate, potrebbe servirti arrivitɘ alla cascata.

Prima salita

Varianti

Varianti

Il percorso per giungere alle cascate non è uno solo, ci sono tre possibili punti di partenza, qui sotto li elenco ma espliciterò solo quello che ho fatto io partendo da Abbadia.

  • Giro ad anello
  • Da Abbadia
  • Da Mandello del Lario

Escursione alle Cascate del Cenghen

La partenza per le Cascate del Cenghen è la stazione di Abbadia Lariana, dovrai seguire i cartelli del Sentiero del Viandante. Bisogna percorrere un tratto del percorso che arriva sino a Colico, dopo poco un cartello artigianale indica un tratturo per le cascate, si tratta di un anello che compie un percorso circolare scendendo al rientro dalla frazione Linzanico. Io proseguo come suggerito da un passante e dopo una decina di minuti si trova l’indicazione per la via più battuta.

Il sentiero sale costantemente, i caseggiati si diradano e la vegetazione diventa protagonista, il rumore delle strade si perde dando spazio al tuo respiro. Dopo la prima salita ci sarà una bella visuale, uno scorcio di lago, sarai su dei bei prati con alberi da frutto sparsi sul terreno. Qui termina la parte esposta, da qui proseguirai completamente immersɘ nel bosco, una manna se percorrerai il trekking nei mesi più caldi. Continua dolcemente a salire, la strada non è molta ma il dislivello non manca. Il sentiero si restringe un poco ma rimane confortevole, una gradinata di legno e pietra ti fare guadagnare ulteriore altitudine.

Ora sei in quota, il ruscello sbucherà alla tua destra, dovrai risalirlo su un percorso molto pietroso. Ormai ci sei, la temperatura scenderà di parecchi gradi e la cascata si mostrerà nella sua magnificenza. Passare una mezz’oretta guardando l’acqua scorrere in un luogo senza traccia dell’intervento umano, ti ricaricherà completamente le batterie. Nei periodi estivi la portata potrebbe essere ridotta per via delle poche precipitazioni, un po’ meno spettacolare ma non meno affascinante.    

Abbadia Lariana

Vista dalla Spiaggia

Il primo paese passata Lecco offre una delle spiagge più grandi attrezzate del lato est del Lago di Como, grazie allo spazio piuttosto comodo e ai molti sevizi diventa molto frequentata nei mesi estivi. Deve il suo nome alla presenza di un Abbazia risalente al 1200, ormai soppressa, alcune tracce si possono trovare nella Chiesa di San Lorenzo. Nel comune è presente il museo civico Setificio Monti, ricavato in un antico opificio offre la possibilità di visitare molti macchinari delle antiche tessiture. Da Abbadia parte il Sentiero del Viandante, cammino a tappe che termina a Piantedo, al principio della Valtellina. Dal comune comincia anche un percorso che in tre ore buone porta ai Piani dei Resinelli, ampio spiazzo con vista, tipica escursione di lecchesi e non.

Sito istituzionale

Ultimo tratto

L’escursione alle Cascate del Cenghen ti offrirà l’opportunità di vivere mezza giornata completamente immerso nella Natura. Il sentiero in salita che ricorda ascese montane, la vegetazione avvolgente che ripara dal sole e riempie occhi e polmoni, panoramiche sul lago a bassa quota ma sempre appaganti, il finale di una cascata rilassante da osservare rilassato. Tutto questo senza la fatica di ore e ore di cammino, con poco sforzo ti godrai il trekking, rendendoti conto che spesso basta poco per staccare la spina. Consigliatissimo a tutti.

Buon Cammino


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Escursione tra Natura e Storia – Il Monte Barro

La vista Sud dalla Vetta
  • Altitudine – 922 mt
  • Difficoltà – Escursionista          
  • Dislivello – 551 mt
  • Gruppo montuoso – Prealpi Luganesi
  • Rifugi – Eremo del Monte Barro
  • Periodo dell’anno (consigliato) – Tutto l’anno
  • Tempo di percorrenza – 1,30 da Galbiate

Vuoi fare un’escursione breve, adatta a tutti e con una bella panoramica vicino alla Brianza cittadina? Il Monte Barro offre una rete di sentieri per ogni gamba, un trekking tra natura e Storia. La sua prominenza non elevata viene incontro anche ai meno allenati. La ricompensa sarà uno scorcio dalla cima su ben quattro laghi lecchesi, quindi, prepara lo zaino e goditi i passi.

Come arrivare

Da Milano/Monza: dirigiti verso nord e prendi la ss36(valassina), prosegui in direzione Lecco fino all’uscita Civate. Segui il raccordo e svolta a dx in via Monte Oliveto che diventa dopo poco Via Solaro. Allo stop gira a sx e prendi Via Como, continua fino a svoltare a sx per prendere Via Monte Barro. Segui le indicazioni per il parcheggio del monte.

1h da Monza – 1,30h da Milano

Brevi cenni geografici

La Montagna di Galbiate, nome alternativo della cima, coi suoi 922mt di altitudine offre ai camminatori una serie di vedute suggestive, potrai godere di un luogo privilegiato per osservare i laghi di Annone e Pusiano a sud ovest e Garlate a est. Verso nord Lecco e il principio del lago caro al Manzoni. Il Monte fa parte della sezione delle prealpi luganesi, si tratta di una delle prime cime che si incontrano provenendo da Milano verso nord

Laghi di Annone e Pusiano

Brevi cenni storici

Sono tutt’ora in essere degli scavi archeologici nell’area, negli anni passati sono stati rinvenuti diversi oggetti originari del medioevo. I resti di una torre hanno condotto e alimentato le ricerche, una cinta muraria collegata ad essa e uno sparuto gruppo di abitazioni sono le deduzioni collegate alla scoperta. L’area era(è) particolarmente strategica, poiché la visuale sulle principali vie di comunicazione, Lecco e l’area del Adda, la fecero scegliere dalle popolazioni conquistatrici come sito di controllo. Molti reperti sono conservati nel museo organizzato all’interno dell’Eremo.

Museo archeologico del Monte

Il museo presso l’eremo (790mt) è intitolato al Prof. Giuseppe Panzeri, principale artefice della costituzione del sito archeologico. Diversi i reperti esposti appartenenti ai Goti, popolazione germanica insediatasi in zona a cavallo tra il IV e V secolo dc. Per i dettagli ti invito a dare un’occhiata al sito del museo. L’eremo offre anche un bar, e un ristorante dove è fondamentale prenotare dato che non sempre in servizio.

La salita verso l’eremo

Escursione

Parcheggiata l’auto, segui i cartelli marroni e comincia a salire. Il Percorso è ben segnalato, e si sviluppa nel bosco con buona parte di ombra nella prima tratta. Lasciati alle spalle le ultime abitazioni, dove gli animali vengono allevati con la lentezza necessaria, offrendogli l’opportunità di scorrazzare in un contesto adatto alla loro natura libera.

Fondo in principio di asfalto per diventare un percorso di pietre ben curato e pensato (c’è anche il corrimano). Dopo una mezz’oretta si giunge al primo bel quadro verso i piccoli laghi a sud, una panchina intima alla sosta non per fatica ma per bellezza. Prosegui ringalluzzito verso l’eremo e curiosa dentro e nei dintorni, dove è stato eretto il santuario della Madonna del Giglio, graziosa chiesetta per un passaggio di spiritualità d’altura.

Ora comincia il vero e proprio trekking montanaro, la strada sale e anche la vegetazione cambia. Al bivio puoi procedere verso il giardino botanico (gradevole un giretto anche lì) per un tracciato più irto, oppure prendere la strada che sale più dolcemente. I due percorsi si ricongiungono poco più avanti. L’aria è fresca sul viso, il sole scalda e libera la vitamina D, l’ultimo tratto è tutto esposto. Il quarto d’ora finale è decisamente il più impegnativo, roccia e pochi appigli, con calma e con l’uso delle mani (non serve Messner eh) goditi la fatica perché la croce della cima è lì che ti guarda. Ad aspettarti la soddisfazione di un già citato panorama, e ricordati che un panino con una vista del genere diventa gourmet.

La Croce in Vetta

Storia, natura, sport, bellezza, l’escursione al Monte Barro ti regala una splendida (mezza) giornata, ricca di spunti per soddisfare tante inclinazione e ricerche. Uno svago temporaneo, una passeggiata che conduce in un oretta abbondante ad una vetta raggiungibile facilmente, che può rivelarsi un battesimo vincente per chi si avvicina al trekking. Invece del centro commerciale pensa a un sabato mattina diverso, prova a salire sul Monte barro, non te ne pentirai.

Link Utili

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