
Un’oasi verde di inestimabile valore, il parco di Montevecchia è un polmone vivo che dà ossigeno a un territorio ai margini di una delle zone più inquinate d’Europa. Una piacevolissima scoperta a pochi chilometri da casa, ideale se abiti in zona per passare qualche ora nel verde. Il parco interessa dieci comuni della provincia di Lecco: Cernusco Lombardone, La Valletta, Lomagna, Merate, Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Sirtori e Viganò.
Il Parco
Sono nato e cresciuto in Brianza, spesso in gioventù denigrandola per il grigiume e la mancanza di empatia. Col passare degli anni e lo scrollarsi di dosso dei pregiudizi, mi rendo conto dell’importanza di fare qualche passo laterale e scopro il Parco. Una rivelazione, un amore nato dal primo sentiero, un quarto d’ora di macchina per immergersi in una Natura ricchissima degna di una verde Toscana.


Il Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone, questo il nome completo, è una vera e propria oasi rimasta intatta, non intaccata dall’urbanizzazione di un territorio fulcro e simbolo dell’industria e dell’economia. 2362 ettari nella Brianza lecchese, dieci comuni interessati, 11 sentieri segnati e molti altri da improvvisare secondo il proprio gusto e tempo. Il parco è attraversato anche da un più lungo percorso chiamato il Sentierone, il quale giunge fino a Lecco
Il parco è gestito da un ente regionale con sede a Montevecchia nella località Butto, ove si possono acquistare mappe dei sentieri e chiedere informazioni. Istituito nel 1983, conserva un luogo ideale per la fauna scappata nel corso degli anni dalle città crescenti, facile incontrare qualche scoiattolo, più raro incrociare una lepre, esperienza unica avvistare una volpe. Sono comunque molte le specie che vivono nel Parco, gli appassionati di uccelli hanno di che divertirsi a osservare i diversi esemplari.

Un oasi verde
Attraversato dal torrente Curone e dalla Molgora, il parco è reso vivo da alcune sorgenti naturali che mantengono verde la varietà di piante presenti. Il cambiamento climatico sta purtroppo facendo vedere i suoi mesti frutti anche nel Curone, spesso i letti sono completamente asciutti, mostrando agli occhi curiosi e attenti quanto possa rivelarsi grave la mancanza di acqua, e compromettendo la prosperazione della vita di anfibi e pesci. Da segnalare il gambero di acqua dolce che presente nei corsi del Parco sta via via diminuendo gli esemplari. Le passeggiate nel Curone sono adatte a tutti, i dislivelli non sono impegnativi ed essendoci così tanti collegamenti di può camminare quanto si vuole per tornare al punto di partenza. Se si vuole mantenere la linea green e non usare l’auto, si può raggiungere il parco in treno. Cernusco, Osnago e Olgiate hanno la stazione, dove partono (in particolare quella di Cernusco) buona parte dei sentieri.
I Sentieri
Come accennato, nel parco sono segnati con numerosi cartelli 11 sentieri completamente all’interno, più il Sentierone.
1. Sirtori (Ceregallo) – Lomagna
2. Cernusco Lombardone – Beolco (Olgiate Molgora)
3. Osnago – Torrente Curone
4. Osnago – Valaperta (Casatenovo)
5. Cernusco Lombardone – Maresso (Missaglia)
6. Sirtori – Lomagna
7. Cernusco Lombardone – Missaglia
8. Lomaniga (Missaglia) – Beolco (Olgiate Molgora)
9. Montevecchia – Missaglia
10. Sirtori (Ceregallo) – Montevecchia Alta
11. Cernusco Lombardone – Perego

Il Sentierone
Un tracciato di 35 km che collega Osnago a Lecco, tagliando da sud a nord tutto il parco del Curone. Il dislivello qui c’è poiché si sale e scavalca Montevecchia, discesa a valle e salita al Monte Crocione (800mt) per poi scendere verso Galbiate. Qui si risale fino ai 700 mt lungo il periplo del Monte Barro per giungere con gli ultimi 5 km al capoluogo lombardo e il lago.
Ecco qui la carta turistica.
Sentiero dei Proverbi

Ci troviamo nella parte Nord del parco, più precisamente a Lissolo una frazione di La Valletta Brianza. Il percorso è di circa 2 Km e si snoda ad anello, abbraccia un tratto di bosco e tutto il borgo. La particolarità sono i 65 cartelli illustrati dall’artista Filippo Brunello, dove sono riportati antichi proverbi della tradizione brianzola, con l’epigrafe in dialetto e la traduzione in italiano. Una gentile accortezza da segnalare è la presenza della versione in braille per i non vedenti. Nato nel 2015 dalla volontà della comunità locale, si tratta di un breve tracciato senza dislivelli e percorribile da tutti. Il sentiero 10 lo coinvolge quasi completamente.
Le Sorgenti Petrificanti
Si tratta di una rete di ruscelli all’interno del parco con la presenza costante di acqua corrente. Le sorgive transitando nel sottosuolo acquisiscono una gran quantità di calcare, venute in superficie depositano il carbonato di calcio sul territorio su cui vengono a contatto, formando travertini, rocce porose che si inspessiscono col passare del tempo.

Questo fenomeno, detto travertinizzazione, crea un affascinate gioco d’acqua fatto di cascate e pozze naturali, da osservare ma non da usufruire per non alterare l’habitat che permette il fenomeno. La condizione da mantenere è il continuo flusso d’acqua, le minacce principali sono da individuarsi nella siccità che il territorio italiano sta vivendo ultimamente, l’inquinamento da considerarsi anche come il semplice passaggio umano se invadente, ed eventuali smottamenti (frane) che potrebbero alterare la conformazione del terreno.
Le sorgenti si possono osservare scandendo da Montevecchia lungo il sentiero che porta a Valfredda.
Montevecchia
Il tetto della Brianza si divide nella parte bassa e quella alta in stile bergamasco. Il comune ha poco meno di tremila abitanti ed è la sede del Parco. Ogni sentiero che percorrerai avrà quasi sempre il riferimento di Montevecchia col suo punto più alto, il santuario della beata vergine del Carmelo (503 mt). Posto in cima di una lunga scalinata si tratta di una costruzione religiosa di epoca medioevale, rivista e modificata nel corso dei secoli, la quale nel 1924 ha preso l’attuale denominazione.

Montevecchia regala diverse produzioni enogastronomiche autoctone, da sottolineare:
- Salvia e rosmarino presenti abbondantemente in tutto il territorio, riconosciuti come prodotti tradizionali
- Il Pincianèl, un vino rosso leggero che ha come terra natia proprio il comune
- I formaggi di latte vaccino, stagionati e non.
Consiglio di provare almeno una volta il Galeazzino, locale tipico che offre le specialità locali con una vista speciale sulle colline e il parco.
Le Piramidi
Le Piramidi di Montevecchia celano l’enigma irrisolto della loro conformazione. Si tratta di tre colline di egual dimensione e inclinazione, rispecchianti lo stesso orientamento della cintura di Orione e delle piramidi egiziane di Giza. Secondo studi recenti sarebbero state concepite come luoghi di culto e di osservazione astronomica. Da chi? La domanda rimane senza risposta

I Cipressi Alti

Sono la collina più appariscente delle tre piramidi, con una salita per arrivare in sommità contornata da dei cipressi che rendono necessaria una fotografia di rito. Dalla cima si può abbracciare un panorama pieno sulla Brianza e oltre.
Strutture all’interno del parco di Montevecchia
Cascina Bagaggera
La cascina Bagaggera è situata nella parte nord del parco ed un vero e proprio simbolo della valorizzazione del territorio. Nata nel 1995 ha come principale attività l’allevamento, in particolare di capre (oltre che di maiali allevati in libertà). Numerosi i prodotti disponibili per l’acquisto: dai formaggi ai salumi, passando dai panificati alle uova. La locanda della cascina offre l’opportunità di fare colazioni e pranzi gustando prodotti realmente a km zero. Un esempio di agricoltura sostenibile e una realtà dal sapore antico.
La Galbusera Nera
Una cascina acquistata al principio degli anni novanta e completamente restaurata, ha dato vita a una realtà da prendere come esempio per la riscoperta della propria terra. La Costa, questo il nome dell’attività, ha recuperato e curato dei vigneti facendo della produzione dei vini il fiore all’occhiello dell’azienda. Un ristorante che offre piatti realizzati con prodotti locali e alcune camere per dormire lontano da rumore e inquinamento, completano una struttura armonica e rilassante.

La Galbusera Bianca
L’Oasi Galbusera Bianca è un complesso edilizio che abbraccia il parco incastonandosi perfettamente nel quadro bucolico dell’ambiente. Stanze per il pernottamento, un ristorante e una bottega bio, un’azienda agricola attiva, queste le attività gestite dai proprietari. La Galbusera Bianca possiede una parte dedicata al benessere con vari tipi di massaggi e spazi dove organizzare eventi aziendali e privati.

Meno di un’ora da Milano, mezz’ora da Monza per giungere in mezzo ad una Natura verdissima, complice principale di un’aria gradevolmente più pulita delle città. Il Parco del Curone ti regalerà delle passeggiate alla portata di tutti, dove dimenticare il ritmo frenetico del quotidiano per quietare i nervi iper sollecitati. Montevecchia che fa da guardiano dall’alto, una vegetazione varia e curata, delle strutture intonate al contesto per godere di piaceri culinari locali, molti sono i motivi per organizzare una giornata all’interno del Parco di Montevecchia. La Brianza è (anche) bella.
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