
- Difficoltà – Facile
- Periodo dell’anno (consigliato) – Tutto l’anno
- Tempo di percorrenza – 2 h andata
Partire da Albenga con destinazione Alassio, ripercorrere la via Julia Augusta, un tracciato che seppur breve ha nel selciato rimasto delle radici millenarie, che rimandano a un’epoca gloriosa di una civiltà unica, riallinea il pensiero con la storia di un paese che non ha eguali nell’arte del creare. Farlo con la visuale blu di uno splendido mare allieterebbe anche un iroso guerrafondaio. Cinque chilometri e mezzo da camminare con in una mano la macchina fotografica e nell’altra un pezzo di focaccia.

Come Arrivare
Il percorso si può fruire indipendentemente sia partendo da Albenga che da Alassio. In auto per raggiungere entrambe le cittadine uscire al casello di Albenga sulla Genova-Ventimiglia (A10), per Alassio è necessario percorrere un tratto dell’Aurelia (SS1).
In treno da Milano ci sono alcuni diretti in partenza da Centrale, altrimenti molte più soluzioni con cambio a Genova da dove parte il regionale che conduce a buona parte dei paesi della costa.

Storia
Nel 14 a.C. le truppe dell’imperatore Augusto sconfissero le limitate resistenze delle tribù liguri, dando come naturale conseguenza l’esigenza di un passaggio verso la Gallia. L’anno successivo cominciarono i lavori per la strada, che omaggiò l’imperatore stesso e uno dei suoi predecessori Giulio Cesare, denominando la via Julia Augusta.
Il percorso voleva collegare la pianura padana all’attuale Francia, partendo da Piacenza per arrivare a Arles, risultando di fatto un proseguimento della già esistente via Aurelia. Dopo la caduta dell’impero la via venne mantenuta viva dai passaggi commerciali tra l’entroterra e le coste, oltre che come percorso pellegrino. Col tardo medioevo ci fu un progressivo abbandono con la perdita della quasi totalità delle tracce storiche.
Albenga
La città degli ingauni merita una visita, rigorosamente a piedi, in particolar modo per il suo ben tenuto centro storico, uno dei più caratteristici di tutta la riviera di ponente. Di nascita romana, la matrice più riconoscibile è rimasta quella medioevale, caratterizzata dalle mura che circondano la parte centrale del paese. Diversi i palazzi storici e le torri che popolano la città, ulteriore prova della florida architettura dell’età di mezzo.
Da segnalare la cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo e il battistero paleocristiano risalente al V secolo, il più antico della Liguria e tra i meglio conservati. La cospicua presenza di torri regalò a Albenga l’appellativo della “città delle cento torri”, erette con la funzione di avvistamento nemico e divenute delle vere e proprie abitazioni.
Altro segno distintivo sono le porte d’ingresso nel cuore della città. Tra queste la Porta Molino, dove anticamente passava la Via Julia Augusta, che appena usciti dal centro storico conduceva all’anfiteatro romano costruito nel II secolo. Il sito archeologico dell’area è stato scoperto al principio del Novecento dal portoghese Alfredo Andrade, archeologo e pittore.
Perdetevi nei carruggi del centro città, osservando le attività rimaste, i piccoli negozi e gli affascinanti locali; Albenga ti regalerà una dimensione lenta e piena d’arte.

Percorso
Il pit stop da un panettiere è d’obbligo, borracce piene per la partenza di un trekking davvero alla portata di tutti. Dal centro di Albenga dirigiti verso il fiume Centa, breve corso d’acqua che attraversa la città, cercando il ponte Viveri detto il ponte rosso, che ti porterà dalla parte opposta. Da qui in zona periferica troverai già qualche cartello della via che ti farà prendere una strada asfaltata in salita per arrivare alla chiesetta di Nostra signora di Fatima.
La chiesa, piccola e graziosa, ti offrirà l’ultima occasione di una fonte d’acqua fino ad Alassio. Da qui a breve l’itinerario aprirà una meravigliosa vista verso sud che ti accompagnerà per un paio di ore. Una brillante distesa d’acqua baciata dal sole, con l’isola di Gallinara a dar ulteriore lustro a un paesaggio che riempie l’anima. Primissima parte del percorso su strada sterrata con un muretto di contenimento a limitare un po’ la veduta.

La via Julia Augusta tra Albenga e Alassio è l’unica nella parte italiana a presentare alcuni resti della civiltà romana, ricordiamo il sito dell’anfiteatro e alcuni pilastri funerari rimasti. Il vero rimando al passato è il selciato originale che ti condurrà per un breve tratto in un viaggio nel tempo, immerso in una vegetazione non abbondante ma necessaria a creare l’offuscato sufficiente per i tuoi voli pindarici. Il tracciato non presenta particolari dislivelli, si prodiga a mezza costa e ad altezza costante, le uniche salite/discese sono quelle per raggiungere i paesi a inizio e fine tappa.

Un po’ di macchia mediterranea ombreggia qualche breve passaggio, mitigando il sol leone, lo sguardo è costantemente in direzione del mar ligure. Nella seconda parte del percorso si ricominciano a incontrare alcuni caseggiati e qualche campeggio affacciato sull’Aurelia. Dopo un paio d’ore tranquille giungerai alla chiesa di santa Croce, costruita in pietra da dei monaci benedettini provenienti dall’isola di Gallinara. Qui troverai una fonte d’acqua. Una breve discesa asfaltata ti porterà in Alassio, un bagno in mare sarà più che meritato. Per il ritorno il percorso è il medesimo

La via Julia Augusta è un trekking particolare per la componente storica, perché camminare su una strada romana ha sempre un fascino unico, una passeggiata che riempie gli occhi di bello grazie alla Natura che anche se un po’ contaminata dall’intervento dell’uomo, mantiene pur sempre il retrogusto selvatico dell’entroterra ligure. Un mare splendido che incornicia il panorama di turchino con l’isola di Gallinara a dar riferimento della strada percorsa. Una giornata marina diversa dall’ozio da spiaggia, ricca di spunti e colori senza rinunciare al tuffo nel mare. La via Julia Augusta è stata una piacevolissima scoperta, un’escursione super consigliata.

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