Walk in a Town 01 – Milano_Brera

Il salotto degli Artisti

Chiostro della Pinacoteca

Perdersi nelle vie di una città nota, dove tutti i giorni si viene per fare tutt’altro, camminare a Brera per scoprirla in una veste più lenta, più comprensibile. L’aria è chiaro, non si purifica solo cambiando il proprio punto di vista, ma camminare per Milano attraversando i quartieri ti fa rendere conto di una dimensione umana che è difficile da notare girandola in metro. Oggi sono arrivato in Brera, salotto degli artisti e uno degli angoli più affascinanti della city.

Santa Maria degli Angeli

Percorso

La Martesana in Viale Monza

Parcheggio in viale Monza, devo conquistarmi il centro città con un po’ di chilometri. Da Precotto cammino lungo il viale osservando Milano che si sveglia, attività consumate che boccheggiano in cerca di respiro e nuove realtà con l’entusiasmo di chi comincia. La Martesana connota la periferia sud lanciandola verso la provincia. Arrivo a Loreto cerco di perdermi in strade secondarie, esplorando dove non sono mai stato. Il mercato di Benedetto Marcello mi dà ulteriore occasione di vivere la realtà locale della gente.

Milano pur essendo l’unica città italiana da considerarsi europea, mantiene vivo un registro a misura d’uomo proprio grazie ai quartieri, vere e proprie entità sgranate dal globale, coi loro negozietti e locali, e appunto i mercati. Il parco di Porta Venezia è uno spazio verde in pieno centro, dove i residenti fanno sport e portano a passeggio bambini e cani. Lo passo e imbocco via della Moscova, cominciando a respirare passaggi d’arte. Via Solferino, la chiesa Santa Maria degli Angeli, corso di Porta nuova e via Pontaccio, posso dire di aver raggiunto la destinazione.

Via Brera

Vivere il quartiere a ritmo lento

Ora comincio un peregrinare lento e attento, voglio notare gli angoli nascosti della zona. Prendo via Brera e entro nel nucleo di un quartiere dal sapore vacanziero, i locali coi tavolini all’aperto sanno di pausa prolungata, di tempi dilatati perché le necessità sono soddisfatte. Arrivo alla Pinacoteca dove un giro all’interno è d’obbligo, percorro il perimetro del chiostro progettato da Richini, al centro troneggia la riproduzione della statua di Napoleone, opera del Canova. Qualche foto dal primo piano attraverso le colonne e prendo il flusso opposto ai molti turisti in visita.

Via Fiori Chiari
Piazza Sant’Angelo

Percorro tutta via Brera e via Madonnina per arrivare in Piazza del Carmine dove ammirare la chiesa del Carmine, luogo di culto in stile neogotico risalente al 1446. L’omonima piazza offre una serie di locali con ampi spazi all’aperto, un angolo milanese alienato dal contesto metropolitano. Via Fiori Chiari e Via Fiori Oscuri, via San Carporforo, mi perdo nelle viuzze, osservo i locali storici, i bistrot che offrono menu tipici attira turisti, caffè naturalmente atteggiati, negozi in dimensione da bottega e trucco da atelier. Io con lo zaino e le scarpe da trekking sono forse fuori contesto, ma nessuno protesta; in una metropoli sono poche le situazioni che creano davvero scalpore. Mancherebbe un giro all’orto botanico, ma lo rimando a un’altra mattinata, vorrei dedicargli una visita esclusiva. Rientro in periferia con la metro, rapido stargate che mi riporta al contesto ordinario. Il pensiero è impomatato dal bello appena visto e consapevole che non bisogna fare ore di viaggio per una gita sciacqua testa.

Pinacoteca di Brera

Il museo permanente più importante della città, venne completato nel 1776 grazie all’ingerenze del governo austriaco. Il progetto andava avanti da due secoli, ma a causa di vari cambi di egemonia e della peste ci vollero circa duecento anni per terminare la sede. Vennero istituite la biblioteca, l’orto botanico e l’accademia, fondata da Maria Teresa d’Austria.

Napoleone Bonaparte come Marte Pacificatore – Antonio Canova

Fu col periodo di dominazione francese che la pinacoteca vide i primi fasti da grande museo, Napoleone decise di concentrare a Milano l’arte italiana, istituendo il capoluogo come centro della contemporaneità. Da buon (cattivo) dittatore però, fece spedire le opere migliori verso la natia Francia, molte delle quali non fecero più ritorno. Dopo la fine dell’impero napoleonico ci fu un secolo confuso tra restituzione di quadri sottratti ad altri stati e le molte donazioni, che nonostante l’incerta conduzione ampliarono il bagaglio museale.

Le opere furono spostate e protette durante le due grandi guerre. Dopo la seconda cominciò una progressiva ricostruzione non solo come offerta artistica ma anche propriamente dell’edificio, il quale subì ingenti danni durante i bombardamenti. Nella seconda parte dello scorso secolo fu crescente l’attenzione e la cura da parte degli addetti ai lavori per migliorare il museo e renderlo appetibile internazionalmente. Nel 2009 la pinacoteca in occasione dei suoi duecento anni organizzò numerose manifestazioni, tra le quali una dedicata a Caravaggio, le quali portarono a raddoppiare gli ingressi e a innalzare il prestigio del museo. Nello stesso palazzo della Pinacoteca sono ospitati anche l’accademia, l’orto botanico e la biblioteca braidense.

Curiosità

Brera deriva dalla parola braida (terreno incolto).

Piazzetta di Brera

Una piacevole alternativa alla classica camminata nel verde. Un respirare differente, col pensiero che non si perde rilassato su un sentiero riparato dai veicoli, ma è attento non solo al contesto cittadino ma soprattutto all’arte. Milano è ricca di angoli dove perdere lo sguardo sui resti di una storia splendidamente attenta al bello, col passare dei secoli non ha perso il proprio fascino, incastonandosi in una evoluzione necessaria ma non troppo invadente. Brera ne è il fiore all’occhiello, un quartiere dove hanno sempre prosperato i gruppi artistici, ritrovo di pittori e filosofi, intellettuali pensanti e non, artisti di ogni genere lucidati da un contesto giusto per sentirsi più alti, il tacco del talento. Esperimento metropolitano più che apprezzato, certo che trovare quartieri più belli di Brera non sarà così semplice.

Siti utili

Pinacoteca di Brera

Accademia delle belle arti

Pagina Wikipedia su Brera


Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.